Un antico villaggio

La leggenda

Oltre la leggenda

I primi documenti

Testimonianze

L'Incoronazione

La facciata

Il furto della corona

Il restauro

Santuario della Madonna della Carità

Le notizie sono tratte dal libro "Il Santuario della Madonna della Carità" di Pasquale Moschiano

La leggenda della pastorella:
La tradizione popolare tramandata in paese vuole così.
In un giorno molto lontano, non definito, una ragazza del paese, figlia di pastori condusse le sue pecore al pascolo in collina. Quivi giunta, si fermò sulla piana del colle, ed immersa in chissà quali pensieri si godeva forse il paesaggio della valle. 0 forse intesseva cestelli di vimini mentre le pecore, coi musi affondati nell'erba, brucavano placidamente. Ad una certa ora, dopo che queste ebbero pascolato abbastanza, la pastorella decise di adunare il gregge e di tornare in paese. Ma per quanto gli ovini siano animali docili ed obbedienti, ce n'è sempre qualcuno che fa eccezione alla regola. Un agnello infatti, ripetutamente chiamato dalla ragazza, se ne andava saltellando di balzo in balzo come per fare dispetto alla sua padrona la quale prese a rincorrerlo col vincastro, in mezzo ai cespugli.

Qui avvenne l'imprevisto. La pastorella arrestò improvvisamente la sua corsa. Qualcosa l'aveva attratta. Dimenticò l'agnello e tutte le pecore quando vide comparire innanzi, nel folto del bosco, una donna amabile e bella sul cui volto c'era tanta dolcezza e carità e tanta luce da impressionarla e sbalordirla non poco. S'era appena riavuta, la pastorella, da questa improvvisa apparizione, allorchè la signora volle anche parlarle; le disse di recarsi in paese e di riferire al parroco quanto aveva visto ed udito. Aggiunse che là, in quel punto si dovesse edificare un tempio e dedicarlo alla Madonna.
La ragazza, presa così alla sprovvista, tremante, commossa, ed anche sussultante di gioia, radunò il gregge e corse a Moschiano per eseguire l'eccezionale incarico. La tradizione vuole ancora che al punto dell'apparizione venisse trovata, qualche giorno dopo, una statua della Madonna e che il parroco, processionalmente, alla testa del popolo, si fosse recato a venerare l'immagine che fu poi portata nella chiesa di Moschiano per essere lì venerata.
Ma la fantasia del popolo non si arresta qui. Si narra ancora che questa statua, scomparsa dalla chiesa, fosse stata poi ritrovata al suo posto sulla collina. L'avvenimento fu interpretato come volontà della Madonna fosse quella d'essere venerata lassù. Questo è quanto il popolo di Moschiano generalmente crede per secolare tradizione.
Nulla però vogliamo tralasciare. Riferiamo perciò ancora un'altra opinione popolare ricavata dalla copia d'una relazione redatta dal parroco don Giuseppe Dalia il 3 maggio 1868. Questi, ottemperando alla richiesta d'una circolare curiale sul numero delle anime della parrocchia di S. Bartolomeo e sulle rendite effettive della chiesa parrocchiale e della Carità, in riferimento a quest'ultima scrive così: « ove si onora Maria SS. della Carità ritrovata su di una pietra non molto lungi da essa chiesa ». E' probabile che il parroco si riferisse alla cappelluccia, ormai un rudere, in cui si nota un gran sasso incavato in alto, a forma d'un rudimentale sedile sul quale la credenza popolare vuole che vi sia stata trovata seduta la Madonna.